O Esca Viatorum - Casimiri
O Esca viatorum ( "O il cibo dei viandanti") è un inno eucaristico cattolico latino; si è cantato con diversi interpretazioni in originale latino, così come con traduzioni in tedesco e inglese. Negli inni di Würzburg inni del 1647 si colloca la sua prima pubblicazione; l'attribuzione a San Tommaso d'Aquino è sicuramente sbagliata, in quanto si suppone, ma senza riscontro oggettivo, che sia stato un "tedesco Gesuita " l'autore dei versi. Il canto è composto da tre versi con lo schema rima AABCCB. Il primo verso della preghiera esprime il desiderio di unirsi con Cristo, nella comunione eucaristica per mezzo del suo corpo; la seconda, per mezzo del suo sangue. Nella terza strofa, la visione del volto di Cristo svelato.
O esca viatorum, O panis angelorum, O manna coelitum, Esurientes ciba Dulcedine non priva Corda quaerentium.
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- Data di creazione 3 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 3 Luglio 2020
O Jesu Christe - Berchem
Mottetto a quattro voci miste, il brano è scritto dal compositore fiammingo del Rinascimento che, nonostante la scrittura di nove mottetti e due messe, è molto più noto per la scrittura di quasi 200 madrigali; talmente famoso per le sue pubblicazioni nella "Serenissima Repubblica di Venezia", che un suo spartito appare anche in uno dei dipinti di Caravaggio (Suonatore di liuto).
Brano particolarmente adatto durante la Settimana Santa, in particolare il Mercoledì delle Ceneri.
O Jesu Christe, miserere mei Quum dolore langueo. Domine, tu es spes mea. Clamavi ad te: miserere mei.
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- Data di creazione 28 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 28 Giugno 2020
O Magnum Mysterium - De Victoria
Mottetto per coro a cappella a 4 voci miste, che ci introduce, attraverso una scrittura contrappuntistica pulita e chiara, alla contemplazione intima e raccolta della nascita di Cristo. Scritto nel 1572, pubblicato nel 1592, è forse una delle composizioni più eseguite dalle corali, data la sua ricorrenza frequente all'omoritmia (il procedere ritmicamente simultaneo di parti melodicamente diverse) e allo stile sillabico (prassi compositiva in cui a ogni sillaba di un testo corrisponde una sola nota), melismi (figurazione tipica del canto gregoriano) piuttosto rari nella composizione delle frasi sulle sillabe accentate delle parole principali o importanti. Questo brano incarna la serena fiducia nell'avvenimento della Natività.
O magnum mysterium et admirabile sacramentum ut animalia viderent Dominum natum iacentem in praesepio. Beata virgo cuius viscera meruerunt portare Dominum Christum. Alleluia.
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- Data di creazione 28 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 25 Luglio 2020
Pange Lingua - Palestrina
Il Pange lingua è l'inno eucaristico per eccellenza della Chiesa cattolica; fu composto da Venanzio Fortunato (530-607) e poi ripreso da San Tommaso d'Aquino, per incarico di papa Urbano IV, per la liturgia della solennità del Corpus Domini, istituita ad Orvieto nel 1264 in seguito al cosiddetto "miracolo di Bolsena" dell'anno precedente (Il miracolo eucaristico di Bolsena sarebbe avvenuto nel 1263 nell'omonima cittadina: mentre un sacerdote stava celebrando la messa, al momento della consacrazione l'ostia avrebbe sanguinato). Si ripercorre l'Ultima cena di Cristo; come preghiera di adorazione dell'eucaristia, viene cantato al termine della Messa in Cena Domini il Giovedì Santo, quando il Santissimo Sacramento viene portato in processione all'altare della reposizione, e il giorno del Corpus Domini. È anche l'inno dei primi e secondi Vespri di questa solennità.
Pange, lingua, gloriósi Córporis mystérium, Sanguinisque pretiosi, Quem in mundi pretium Fructus ventris generosi Rex effudit gentium.
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- Data di creazione 28 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 20 Aprile 2024
O Sacrum Convivium - Perosi
Mottetto classico (forma di composizione musicale ideata dai discantisti e dai trovatori dell’ Ars antiqua del sec. XII e variamente evolutasi; inizialmente di carattere profano, passata al genere religioso con l’ Ars nova del sec. XIV, giunse al massimo della purezza e dell'espressione mistica nello stile polifonico del Palestrina) a quattro voci eguali (nato per esecuzione di corali solo maschili o femminili). Il testo è in onore del Santissimo Sacramento (antifona a Magnificat la sera dell'ufficio liturgico nella festa del Corpus Domini). Il testo dell'ufficio è attribuito con una certa probabilità a San Tommaso d'Aquino; i suoi sentimenti esprimono la profonda affinità della celebrazione eucaristica, descritta come un banchetto, al mistero pasquale.
O sacrum convivium! in quo Christus sumitur: recolitur memoria passionis eius:mens impletur gratia: et futurae gloriae nobis pignus datur. Alleluia.
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- Data di creazione 28 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 28 Giugno 2020
Mandavit Nubibus - Berardi
"Diede ordine alle nubi dall’alto e aprì le porte del cielo; fece piovere su di loro la manna per cibo e diede
loro pane del cielo". Questa parte del trittico di Berardi è incentrato ad un passo del salmo 78 della "Nova Vulgata" (titolo completo: Bibliorum Sacrorum Nova Vulgata Editio del 1965, moderna revisione della Vulgata, la traduzione della Bibbia in lingua latina considerata ufficiale dalla Chiesa cattolica), che racconta la fedeltà di Dio nella storia d'Israele.
Mandavit nubibus desuper, et januas caeli aperuit. Et pluit illis manna ad manducandum, et panem caeli dedit eis.
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- Data di creazione 28 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 28 Giugno 2020
O Vos Omnes - De Victoria
Responsorio (Il responsorio è il canto che segue la lettura nella liturgia delle ore della Chiesa cattolica) originariamente cantato come parte delle liturgie cattoliche romane per la Settimana Santa, ora spesso cantato come un mottetto. Il testo è adattato dalla traduzione della Vulgata (prima traduzione del Vecchio Testamento in latino direttamente dall'ebraico) latina di Lamentazioni 1:12, che la Chiesa cattolica ha affermato come la sua Bibbia ufficiale latina presso il Concilio di Trento (1545-1563) (Voi che passate per questa via.. fermatevi, guardate, vedete se esiste un dolore simile al mio).
O vos ómnes qui transítis per víam, atténdite et vidéte: Si est dólor símilis sícut dólor méus.
Atténdite, univérsi pópuli, et vidéte dolórem méum.
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- Data di creazione 28 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 28 Giugno 2020
Oculi Omnium - Berardi
Nel linguaggio comune, il trittico è un'unica opera pittorica o scultorea divisa in tre parti, che possono essere congiunte da cerniere laterali o da un piedistallo detto predella. Don Amedeo Berardi ha raccolto un trittico di brani (tutti nel nostro repertorio) ispirati a tre passi della "Nova Vulgata". Questo brano riguarda una "Antifona" liturgica (frase, spesso breve, che viene recitata o di preferenza cantata in una salmodia durante una celebrazione liturgica) del momento della comunione durante l'avvento e la quaresima. Musicalmente, si tratta della prima forma di ritornello e la sua origine è molto antica (il Canto gregoriano, ad esempio, ne fa un uso esteso). Questa antifona è stata da tanti compositori l'ispirazione di brani denominati "Graduale" (anticamente chiamato Responsorium Graduale, canto interlezionale melismatico che deriva dal latino gradus, gradino, perché in origine i cantori cantavano il graduale restando sui gradini dell'ambone).
Oculi omnium in te sperant Domine: et tu das illis escam in tempore opportuno.
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- Data di creazione 28 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 28 Giugno 2020
O Jesu Me Dulcissime - Gangemi
Preghiera molto famosa nell'ambito degli "Esercizi Spirituali" (titolo originale Exercitia spiritualia), metodo in un'opera di Ignazio di Loyola. Nel linguaggio comune e nel magistero cattolico sono anche in generale cosiddette le pratiche di ritiro spirituale: "un insieme di meditazioni e di preghiere in un'atmosfera di raccoglimento e di silenzio" dove potrà particolarmente agire lo Spirito Santo, condotte tipicamente "con la mediazione di una guida spirituale", "in ordine alla purificazione del cuore, alla conversione della vita e alla sequela di Cristo, per il compimento della propria missione nella Chiesa e nel mondo". O Gesù, mio dolcissimo Signore, compagno! Ma in qualsiasi posizione siamo, qualsiasi sia la posizione da cui partiamo, il sentimento che ci invade, non c’è niente che possiamo dire più veramente, in qualunque condizione ci troviamo, se non questa: Oh Jesu mi dulcissime, speranza di un animo che sospira.
O Jesu mi dulcissime, spes suspirantis animae. Te quaerunt piae lacrimae, te clamor mentis intimae!
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- Data di creazione 27 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 27 Giugno 2020
Panem De Coelo - Berardi
«Pio VII con decreto 25 agosto 1818 concesse in perpetuo l'Indulgenza di 300 [trecento] giorni ogni volta che si recita il Pange Lingua, e di 100 [cento] giorni soltanto a chi recita il Tantum Ergo, sempre inteso che vi si aggiunga il suddetto responsorio Panem de coelo, ecc. e la successiva orazione Deus qui nobis.»
Il responsorio è il canto che segue la lettura nella liturgia delle ore della Chiesa cattolica; testimoniando la sua forma originale della salmodia responsoriale, la schola canta un salmo o un cantico e l'assemblea risponde cantando un'antifona dopo ogni versetto.
Panem de coelo praestitìsti eis. Omnem delectamèntum in se habèntem.
Orazione: Deus, qui nobis sub Sacramèntu miràbili Passiònis tuae memòriam reliquìsti, trìbue quaesumus, ita nos Còrporis et Sànguinis tui sacra mistèria veneràri, ut redemptiònis tuae fructus in nobis iùgiter sentiàmus. Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitàte Spìritus Sancti Deus per òmnia saecula saeculòrum. Amen
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- Data di creazione 27 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 27 Giugno 2020