Lauda Sion Salvatorem - Palestrina
La sequenza "Lauda Sion Salvatorem" (componimento poetico musicale liturgico che veniva recitato o cantato nella celebrazione eucaristica solenne prima della proclamazione del Vangelo) è una preghiera della tradizione cattolica. In essa, dopo la lode all'Eucaristia, viene espresso il dogma della transustanziazione (la presenza reale del Cristo nel sacramento eucaristico, attraverso il passaggio totale della sostanza del pane e del vino in quella del corpo e del sangue di Cristo in virtù delle parole della consacrazione pronunciate dal sacerdote durante la Messa) e spiegata la presenza completa di Cristo in ogni specie: l'autore è San Tommaso d'Aquino, che la compose attorno al 1264, su richiesta di papa Urbano IV.
Lauda, Sion Salvatórem, lauda ducem et pastórem in hymnis et cánticis. Quantum potes, tantum aude: quia maior omni laude, nec laudáre súfficis.
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- Data di creazione 19 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2024
Regina Coeli - Lotti
Questo brano è stato da noi eseguito per la prima volta a Roma, in occasione di un raduno dei cori dove tutte le corali lo hanno eseguito insieme dopo l'Angelus; l'autore ha scritto un mottetto sacro a quattro voci, a cappella e di semplice esecuzione (da qui la possibilità di unione fra cori). Le parole del canto ricalcano parte della preghiera del Regina Coeli (Il Regina Coeli è come una nuova “annunciazione” a Maria, fatta questa volta non da un angelo, ma dai cristiani che invitano la Madre a rallegrarsi perché il suo Figlio, da lei portato nel grembo, è risorto come aveva promesso), orazione pasquale che viene abitualmente recitata al posto dell’Angelus fino alla Pentecoste.
Regina coeli, laetare, alleluia. Quia quem meruisti portare, alleluia, Resurrexit, sicut dixit, alleluia. Ora pro nobis Deum, alleluia.
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- Data di creazione 19 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 19 Luglio 2020
Dove Vai, Madonna Mia - Ghedini
Il testo del brano è una lauda spirituale (canzone sacra in volgare che parte dalla musica dei trovatori) toscana che rispetta una struttura ricorrente nel canto popolare dell'Italia centro-meridionale. Si apre con una domanda, a cui viene subito ribattuto con una risposta in prima persona: 'Dove vai, Madonna mia, sola sola per questa via?' - 'Vò cercando il mio figliolo, è tre giorni che non lo trovo. Lo trovai da piedi al monte, con le mani legate e giunte: sulle spalle la croce aveva, sangue rosso lo versava.'
L'alternanza domanda-risposta prosegue per due terzi della lunghezza del brano, ne è una parte molto consistente. Segue un inserto narrativo in terza persona, 'La Madonna l'asciugava con gran dolore.', che introduce al termine del brano, con l'intervento del popolo, teso e doloroso: 'Oggi è morto il Redentor!'
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- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 18 Luglio 2020
Dulcissime Jesu - Veretti
Nel 1939, l'autore compose due mottetti apparentemente molto lontani dal punto di vista melodico; entrambi però segnalano il suo stile eclettico rappresentato nella sua musica teatrale, vocale, strumentale, componendo anche colonne sonore di film; per la sua molteplice produzione, affaccia numerose volte la tematica del cattolicesimo, ispirandosi spesso a singoli aspetti: in questo brano risalta l'appartenenza di Gesù come Salvatore, e non come giudice.
Dulcissime Jesu, ne sis mihi Judex, sed Salvator
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- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 18 Luglio 2020
Ecce Quomodo Moritur Justus - Ghedini
"Ecce quomodo" sono le prime parole del VI responsorio per il mattutino del Sabato Santo, il cosiddetto "Ufficio delle Tenebre". Il testo di questo responsorio proviene dal libro del profeta Isaia ed è associato alla morte di Gesù Cristo. "Ecco come muore il giusto! E nessuno comprende. Egli è condotto al macello come agnello che non fa sentire il suo lamento, ma la sua memoria porta la pace." Molti compositori famosissimi musicarono nel tempo queste parole con maestria facendone dei veri capolavori; noi abbiamo scelto un autore moderno che ha composto su una mescolanza di melodie veramente sublimi.
Ecce quomodo moritur justus et nemo percipit corde: et viri justi tolluntur et nemo considerat. A facie iniquitatis sublatus est justus et erit in pace memoria eius. Tamquam agnus coram tondente se obmutuit et non aperuit os suum de angustia et de judicio sublatus est.
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- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 25 Luglio 2020
O Sapientia - Viozzi
O Sapientia ("O Sapienza") è la prima delle Antifone (invocazione della venuta di Gesù) maggiori dell'Avvento. È usata nella liturgia del Rito Romano del 17 dicembre, primo giorno della seconda parte dell'Avvento, come antifona al Magnificat per i Vespri e come versetto di alleluia del Vangelo nella Messa; a differenza delle sei antifone successive, questa non è direttamente correlata alle profezie del Salvatore. Per esaltare la solennità, l'autore ha creato questo mottetto a 4 voci dispari relegando al finale la parola "fortiter" con un accordo a 6 voci che il coro esegue con maestosità quasi urlata.
O Sapientia, quae ex ore Altissimi prodisti, attingens a fine usque ad finem, fortiter suaviter disponensque omnia: veni ad docendum nos viam prudentiae.
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- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 18 Luglio 2020
Sui Fiumi Di Babilonia - Bianchi
Il Salmo 136 si ricorda ai Vespri del martedì della quarta Settimana. Il testo evoca la tragedia vissuta dal popolo ebraico durante la distruzione di Gerusalemme, avvenuta nel 586 a.C., e il successivo e conseguente esilio babilonese. Siamo di fronte a un canto nazionale di dolore, segnato da un’asciutta nostalgia per ciò che si è perso. Questa accorata invocazione al Signore, perché liberi i suoi fedeli dalla schiavitù babilonese, esprime bene anche i sentimenti di speranza e di attesa della salvezza con i quali si inizia il cammino di Avvento (tempo liturgico che precede il Natale ed è preparatorio allo stesso: nei riti cristiani occidentali segna anche l'inizio del nuovo anno liturgico).
Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre.
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- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 18 Luglio 2020
Hodie Nobis Coelorum - Cisilino
Questo brano è uno dei due responsori (canto che segue la lettura nella liturgia delle ore della Chiesa cattolica) che Don Siro Cisilino ha trascritto ed ha voluto personalmente donarci in occasione della nostra visita a Venezia alla "Fondazione Cini"; per noi è un ricordo indelebile di un personaggio che, nella sua vita, si è dedicato anima e corpo alle passioni della sua vita: la ricerca e la musica. Con l'esecuzione dell'altro responsorio (Sancta Et Immaculata) donatoci, siamo forse l'unico coro ad avere in repertorio la composizione di due mottetti di Claude Goudimel (Besançon, 1514 – Lione, 31 agosto 1572), editore, teorico della musica rinascimentale francese; sue opere sono tre Messe, un Magnificat, alcuni Mottetti e Chansons, quasi tutte composte prima della sua conversione al protestantesimo; fu ucciso il 31 agosto del 1572, in una delle numerose stragi di Ugonotti avvenute in tutta la Francia nei giorni successivi all'eccidio parigino comunemente noto come Notte di San Bartolomeo.
Hodie nobis coelorum rex de virgine nasci dignatus est, ut hominem perditum ad coelestia regna revocaret.
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- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 18 Luglio 2020
Adoro Te - Spingola
Il nostro fondatore riassume in un mottetto il primo e l'ultimo versetto di questa preghiera che in realtà è un inno eucaristico, uno dei cinque attribuiti a San Tommaso d'Aquino, scritti in occasione dell'introduzione della solennità del Corpus Domini nel 1264 su commissione di papa Urbano IV; affronta il tema teologico e mistico della inabitazione (reciproca indipendenza fra lo stato e i vari culti e religioni). Viene utilizzato durante le adorazioni eucaristiche e nelle preghiere di ringraziamento al termine della S. Messa, allo spezzare del pane.
Adoro Te devote, latens Deitas, Quae sub his figuris vere latitas: Tibi se cor meum totum subiicit, Quia te contemplans totum deficit. Iesu, quem velatum nunc aspicio, Oro fiat illud quod tam sitio; Ut te revelata cernens facie, Visu sim beatus tuae gloriae. Amen.
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- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 18 Luglio 2020
Benedirò il Signore - Spingola
In questo brano il nostro fondatore fa un regalo a se stesso ed a tutti noi nell'anniversario del suo 50° di sacerdozio. La struttura è tipica di un mottetto, i versetti sono estratti dal "Libro dei Salmi":
Salmo 33: Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca la sua lode; Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome.
Salmo 115: Che cosa renderò al Signore, per quello che m'ha dato? Offrirò sacrifici di lode e invocherò il suo nome.
Salmo 56: Voglio cantare al Signore, svegliati, mio cuore! svegliatevi, arpa e cetra: voglio svegliare l'aurora!
Salmo 46: Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro Re, cantate inni con arte!
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- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2024