Auguri di Campane - Spingola
In questo brano il nostro fondatore ha riadattato per coro a 3 voci dispari un canto popolare pugliese scritto da Ugo ADDUCI (Bari, 1902 - Milano, 1985), trombettista, cantante, compositore e direttore d’orchestra, famoso per le sue canzoni fra cui "Casetta Mia" che è stata portata al successo dal "Trio Lescano"; si può quindi immaginare la vivacità di questo brano che riporta lo scampanellio delle campane nel giorno di Pasqua.
Din, Don, Din, Don, noi siamo le campane, Din, Don, sorelle su cantiamo nel cielo squilliamo! Oggi è Pasqua il giorno più bello.....
- Versione
- Download 1
- Dimensioni file 275.77 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 18 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 18 Luglio 2020
Campane di Casa Mia - Spingola
Questo brano è suddiviso in sei variazioni polifoniche diverse che si susseguono una dopo l'altra; l'idea da cui parte il nostro fondatore riguarda il momento in cui parte dal campanile il suono delle campane del paese che, a seconda del motivo per cui viene annunciato al popolo un momento di raccoglimento, fanno susseguire in diverso modo i singoli suoni dei rintocchi; in effetti l'autore, partendo da un unico testo base, fa eseguire dal coro a 4 voci dispari (tre femminili ed una maschile) i diversi momenti di declamazione del testo abbinando una unica melodia, una serie di punti e contrappunti musicali, una timbrica di voce dominante fra l'una e l'altra variazione. Vediamo sempre, quando eseguiamo questo brano in pubblico, un coinvolgimento globale davvero commovente in quanto, l'associazione al suono delle campane con la propria infanzia, con l'aggiunta di una storia personale che lega la persona al proprio paese natio, hanno sempre in noi una corsia emotiva preferenziale. Il brano poi, di estrazione popolare, è chiaro e convincente.
Ninetta vien fuor dal portone, non senti quella è una canzone; quei dolci suon, di compagnia, son le campane di casa mia. Tutte le sere le stò a sentire, e mi vien voglia di ripartire; dolci campane di nostalgia, dolci campane di casa mia....
- Versione
- Download 1
- Dimensioni file 307.08 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 12 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 12 Luglio 2020
Quanno 'A Maronna - Spingola
Anche se si racconta della Natività, questo brano è in realtà un canto popolare della Basilicata, che il nostro fondatore ha trascritto ed elaborato per coro a 4 voci dispari. La storia narra che quando Gesù nacque, si formò un'adunanza di santi, di pecorari, di zampugnari, e perfino dalla luna si fermarono per vedere cosa stava succedendo; dopo un breve attimo di smarrimento, tutti quanti si radunarono vicino alla mangiatoia per cantare una dolce ninna nanna a Gesù Bambino.....
Quanno 'A Maronna parturì lu figlio, tutti li santi jettino a consiglio, si lu guardava puri sulla luna, dicenno: "Pozza avé bone fortune", vidissi a 'na seggetta d'oro e cu' lo scettro in mano a cummannare...
- Versione
- Download 1
- Dimensioni file 1.44 MB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 4 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 25 Luglio 2020
'U Ciarameddhàru - Spingola
Una fra le tante tradizioni calabresi rintracciabili purtroppo solo in vecchie fotografie d’epoca è quella del ciaramiddaru, che suona la ciaramella, una specie di flauto a canna grossa, si potrebbe dire la madre del nostro friscaletto (zufolo di canna tipico della musica popolare, di cui elemento fondamentale della sua struttura è il tappo realizzato in legno di oleandro, ulivo o fico; con sette buchi nella parte anteriore e due buchi posteriori). La tradizione vuole che questi suonatori allietavano le strade e le piazze nel periodo natalizio.
cu st'antica ciaramedda, amurusa cumpagnia, vinni a fari nna sunata, lu pasturi di muntagna, binidittu lu pasturi, ca ti canta a lu signuri, tuli' tuli' tuli' tuliiii'
- Versione
- Download 0
- Dimensioni file 83.93 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 4 Luglio 2020
- Ultimo aggiornamento 4 Luglio 2020
A La Vò - Martini
Rintracciare le origini della musica popolare in Sicilia, dove si sono avvicendate numerose e svariate civiltà, non è semplice; il canto popolare siciliano è nato dalla tradizione orale, cioè dai canti trasmessi oralmente da un villaggio all’altro, da un paese all’altro, assumendo, di volta in volta, un aspetto differente e dando vita a numerose varianti. Questo brano ha poche parole ma una melodia corale a 4 voci tipica della tradizione siciliana di cantastorie, menestrelli dove la voce si sostituisce al tamburello o allo zufolo.
A la vò, figghiuzza mia, chista è l'ora di lavò......
- Versione
- Download 0
- Dimensioni file 222.28 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 31 Maggio 2020
- Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2020
Calabrisella - Spingola
Calabrisella, o Calavrisella, è una canzone popolare calabrese, probabilmente la più famosa del panorama musicale tradizionale della Calabria; è un racconto di un incontro tra due giovani, uno innamorato dell'altra.
T’HAI VISTU A ‘LLA FUNTANA CHI LAVAVI, CALABRISELLA MIA ROSA D’AMURI.
QUANNU A ‘LLU MURU I PANNI TU SPANNIVI, T’AGGHIU ARRUBBETU ‘MEGGHIU MACCATURI.
CALABRISELLA MIA, SCIURU D’AMURI. TIRULLALERU, LALLERU, LA LA , STA CALABRISELLA MURIRI E MI FA.
- Versione
- Download 0
- Dimensioni file 819.03 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 31 Maggio 2020
- Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2020
Chi Bella Trecce - Spingola
Questo canto popolare è incentrato alla bellezza di una ragazza di campagna pugliese. Il testo parla esplicitamente della bellezza del petto, elogiando in maniera inferiore prima i capelli, poi gli occhi, poi le gambe...... Il nostro direttore ha fatto solo per noi una versione inedita.
Che belli capille che tè sta campagnola....
Mo si fa notte e ‘n campagna non si và, morire a me mi fa sta campagnola!
- Versione
- Download 0
- Dimensioni file 56.95 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 31 Maggio 2020
- Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2020
Ciramisa - Giacchino
Questa tarantella è dedicata alla donna siciliana di Cerami; a fine giornata, i mietitori di Capizzi (ME), eseguivano al loro ritorno il canto ricordandosi della giornata trascorsa. Il testo elenca le donne siciliane delle altre città che non reggono il confronto con la ciramisa....
Accusì bedda, La cruci di l'omini, Talìu di ccà, talìu di ddà ...
- Versione
- Download 0
- Dimensioni file 68.54 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 31 Maggio 2020
- Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2020
Canzoni - Bossi
Uno dei cinque canti popolari sardi composti dall'autore per coro a quattro voci miste in occasione di una manifestazione tenutasi il 5 ottobre del 1937 presso il teatro Civico di Cagliari. Questo brano dovrebbe essere eseguito, come del resto gran parte della musica folcloristica sarda, con figuranti in abito tradizionale ed accompagnato con i celebri balli sardi; nel testo si nasconde una delicata offerta d’amore. L’innamorato conquista il cuore della bella giardiniera, elogiando il fiorito giardino.
O BELLU GIARDINU DE CANTU SPLENDORI, SA NATURALESA T’HADI DOTAU, VERDEGGIANTI AMENU DE DOGNIA FRORI.
BRAVA GIARDINERA CHI TA COLTIVAU.
- Versione
- Download 0
- Dimensioni file 123.91 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 31 Maggio 2020
- Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2020
E L'Allegrie
La musica popolare friulana ha una tradizione molto specifica e differente dalle liriche tradizionali popolari italiane, che è quella della “Villotta”; Il motivo musicale è ripetuto e sovente, trasportato da una villotta all’altra, talvolta dando luogo alle cosiddette “villotte a catena”, una sorta di canto amebeo in versione friulana: un botta e risposta tra gruppi di cantori di sesso diverso.
E la ligrie ‘e jè dai zòvins e nò dai vécjos nò dai vécjos maridaz.
Le an piardùde biel lant a messe e in chè di e in chè di che son sposaz.
Rit. Ciribiribin doman l’é festa, ciribiribin non si lavora, ciribiribin g’ho l’amorosa, ciribiribin d’andà a trovar.
- Versione
- Download 0
- Dimensioni file 120.88 KB
- Conteggio file 1
- Data di creazione 31 Maggio 2020
- Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2020