O Sanctissima è un inno latino della Chiesa cattolica alla Vergine Maria, cantato in occasione delle solennità mariane. L'autore della preghiera è sconosciuto e il testo fu pubblicato per la prima volta nel 1792 da un quotidiano britannico, mentre le prime parole dell'inno sono menzionate da un'iscrizione nella Cattedrale di Spira, risalente al X secolo. La preghiera ricorda la santità, la pietà e la dolcezza della Vergine Maria. Sottolinea che Maria è amata senza macchia, in riferimento all'Immacolata Concezione.

O Santissima, o amorevole, dolce Vergine Maria! Madre Amata, immacolata, prega, prega per noi.

Semplice canto strofico di comunione dove si preferiscono le parole alla musica; per questo, il nostro direttore autore del brano, nelle strofe introduce il concetto di declamazione su una base di singolo accordo.

Sei il pane che toglie la fame, sei bevanda che irriga l'arsura, sei la gioia perenne e sicura, di colui che t'accoglie con sè

RIT: O Signor sei cibo d'immortalità, tutti siam fratelli con te in unità.

Uno dei dieci canti che il compositore ha scritto e raccolto per la rappresentazione di una liturgia popolare. Parole di San Domenico, che aveva nove modi di pregare sull'altare, anche completamente disteso con la faccia contro la terra dicendo: "Io sono prostrato nella polvere, dammi vita secondo la tua parola".

Prostrati nella polvere, dinanzi al Santo Altar, a te lo sguardo supplice e il cuore o Dio leviam.....

Composto fra il 1869 e il 1870, per coro misto ed organo, il compositore ne ricava un vero inno liturgico, partendo dalle parole di San Tommaso d'Aquino, per le Lodi Mattutine dell’Ufficio della festa del Corpus Domini. Questa preghiera è recitata durante la benedizione eucaristica. D’Aquino compose il testo per la festa del Corpus Domini, istituita nel 1264, quando il Santo era ancora in vita, per onorare il Signore nell’Eucaristia.

O ostia salvatrice che spalanchi la porta del cielo, ostili assalti premono: dai Tu forza ed ausilio!

O salutaris Hostia è un celebre inno liturgico ed eucaristico cattolico, composto da San Tommaso d'Aquino per l'Ufficio, più precisamente per le Lodi Mattutine della festa del Corpus Domini. L'inno è ricavato dalle ultime due strofe dell'inno "Verbum Supernum Prodiens, scritto dallo stesso santo per il medesimo ufficio di questa festa.

O salutaris hostia quae caeli pandis ostium, bella premunt hostilia: da robur, fer auxilium.
Uni trinoque Domino sit sempiterna gloria, qui vitam sine termino nobis donet in patria.

Il credente in adorazione davanti all' Eucarestia prega.

Pane di vita nuova vero cibo dato agli uomini, nutrimento che sostiene il mondo, dono splendido di grazia. Tu sei sublime frutto di quell'albero di vita che Adamo non potè toccare: ora è in Cristo a noi donato.

RIT. PANE DELLA VITA, SANGUE DI SALVEZZA, VERO CORPO, VERA BEVANDA CIBO DI GRAZIA PER IL MONDO.

Canto di ingresso nella liturgia, uno dei canti maggiormente eseguiti ed apprezzati dal Rinnovamento dello Spirito Santo, movimento ecclesiale riconosciuto dalla CEI come associazione privata di fedeli, nato nella seconda metà del secolo scorso come libera iniziativa di una rinnovata effusione dello Spirito Santo. Si sfrutta un'altra incantevole melodia di J.S. Bach.

Re dei Re, i cori angelici in cielo cantano le tue lodi nello splendore dei secoli.

Un'altra armonia meravigliosa di J.S. Bach, rielaborata come canto cristiano moderno con un testo in italiano di G.Stefani, in realtà è tratto dall'Orgelbuchlein, una raccolta di 46 preludi corali per organo.

Se tu m'accogli o Padre buono, prima che venga sera, se tu mi doni il tuo perdono, avrò la pace vera. Ti chiamerò mio Salvator e tornerò Gesù con Te.

Canto tipico di oratorio, scritto da un Maestro di Cappella insignito del ruolo di cappellano di Sua Santità che ha passato la vita in primo piano nella storia musicale bergamasca, dedicandosi come parroco ai suoi giovanissimi e come direttore dello storico Coro dell'Immacolata

Sei il mio mattino, sei la mia speranza, l’anima ti chiama e sospira te.
Come terra arsa, grido la mia sete, apro le mie labbra, scendi su di me.