Dio Dell'Universo - Corbetta
Canto dell'offertorio inserito dall'autore nella "Messa Semplice", raccolta di canti su volere di Sua Eccellenza Arcivescovo di Bergamo per agevolare le corali nelle loro partecipazioni alle liturgie. Questo brano è stato cantato durante la funzione religiosa in Basilica S. Alessandro in Colonna il 13 Aprile 1997, in occasione del 50° di Sacerdozio dell'autore.
Dio dell'universo, o fonte di bontà, il pane che ci doni lo presentiamo a te, è frutto della terra....
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- Data di creazione 20 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 20 Giugno 2020
E' La Casa Un Paradiso - Consonni
Uno poco di paradiso, nella terra non c'è nulla di più bello come una famiglia veramente apostolica; un inno che ci invita a cantare "E' la casa un paradiso, quando c'è il Signor...." è un raggio di gioia e di pace celeste attorno al focolare domestico. Questo brano è presente ovviamente in tutte le raccolte di "Inni di Lode" presenti nel mondo cattolico.
E' la casa un paradiso, quando c'è il Signor, tanta gioia in un sorriso, si sopportano le pene, si fa lieve ogni dolor, da ogni male nasce il bene, benedici la mia casa, Tu ne sei il Signor.
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- Data di creazione 20 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 20 Giugno 2020
Eccomi - Frisina
Questa interiezione esprime un sentimento profondo, come stupore, sorpresa, dolore, ecc. Serve in generale anche per rivolgersi all'interlocutore come formula di saluto, addio; noi usiamo questo canto quando nella vita siamo obbligati ad un "estremo saluto". "Eccomi!" è la parola fondamento e sorgente della fede. Essa echeggia misteriosamente nel cielo all'inizio della redenzione: «entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà» (Eb 10,15).
RIT. ECCOMI, ECCOMI! SIGNORE IO VENGO. ECCOMI, ECCOMI! SI COMPIA IN ME LA TUA VOLONTÀ.
Nel mio Signore ho sperato e su di me s'è chinato, ha dato ascolto al mio grido, m'ha liberato dalla morte.
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- Data di creazione 20 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 20 Giugno 2020
Gloria A Te, Cristo Gesù - Lécont
Il Grande Giubileo del 2000 è stato un evento nella Chiesa cattolica; come altri precedenti anni di Giubileo, è stata una celebrazione della pietà di Dio e del perdono dei peccati. La maggiore innovazione in questo Giubileo è stata l'aggiunta di molti Giubilei particolari per vari gruppi di persone ed è stato celebrato simultaneamente a Roma, in Terra Santa e in molte altre parti del mondo. L'inno ufficiale è stato questo brano strofico con ritornello.
Rit: Gloria a te, Cristo Gesù, oggi e sempre tu regnerai! Gloria a te! Presto verrai: sei speranza solo tu!
Sia lode a te! Cristo Signore, offri perdono, chiedi giustizia: l'anno di grazia apre le porte. Solo in te pace e unità. Amen! Alleluia!
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Gloria A Dio - Sulpizi
Il Gloria in excelsis Deo, detto anche inno angelico o dossologia maggiore, è una preghiera della liturgia cattolica. La locuzione latina significa gloria a Dio nel più alto (sottinteso dei cieli). Fino al XIX secolo, la preghiera era anche chiamata Cantico degli Angeli. Cantato durante la Santa Messa cattolica, dopo il Kyrie, nella forma ordinaria del rito romano dell'eucaristia viene pronunciato o cantato, quando prescritto dalle rubriche, tra l'atto penitenziale (se previsto) e l'orazione colletta, che è l'orazione del sacerdote celebrante posta alla fine della antifona di ingresso, prima delle due letture bibliche introduttive al Vangelo.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Hai Dato Un Cibo, Signore
Del 1670, ad unisono è cantato spesso anche dalle assemblee liturgiche durante la comunione, essendo strofico e di facile melodia; la corale esegue una armonizzazione classica a quattro voci dispari.
Hai dato un cibo a noi, Signore, germe vivente di bontà. Nel tuo Vangelo, o buon Pastore, sei stato guida e verità.
Rit. Grazie diciamo a te, Gesù! Resta con noi, non ci lasciare sei vero amico solo tu!
Alla tua mensa accorsi siamo pieni di fede nel mister. O Trinità, noi t'invochiamo: Cristo sia pace al mondo inter.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Il Signore E' Il Mio Pastore - Salmo 22
Il Salmo 22 fa parte della raccolta dei 150 Salmi sia nella Tanakh ebraica sia nell'Antico Testamento cristiano. Descrive dapprima il lamento e la preghiera di un giusto perseguitato e poi termina con il ringraziamento per la liberazione attesa. La tradizione cristiana ha visto in questo salmo la prefigurazione della Passione di Gesù.
RIT: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;
Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 19 Luglio 2020
Il Signore E' Davvero Risorto - Teruzzi
Canto della domenica di Pasqua di Resurrezione, cioè l'annuncio del fatto della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta. La Chiesa, nata dalla Pasqua di Cristo, custodisce questo annuncio e lo trasmette in vari modi ad ogni generazione: nei sacramenti lo rende attuale e contemporaneo ad ogni comunità riunita nel nome dei Signore; con la propria vita di comunione e di servizio si sforza di testimoniano davanti al mondo.
Il Signore è davvero risorto, alleluja. A Lui gloria e potenza nei secoli eterni....
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 19 Luglio 2020
Inno Alla "Madonna Delle Grazie" - Pascucci
La Madonna delle Grazie è venerata nella Cattedrale di Perugia, edificata in onore di San Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma, dove venne martirizzato nel 258 durante la persecuzione voluta dall'imperatore romano Valeriano nel 257. La Chiesa cattolica lo venera come santo. e Perugia lo riconosce come patrono. La notte di san Lorenzo (10 agosto) è tradizionalmente associata al passaggio dello sciame meteorico delle Perseidi, fenomeno popolarmente ed erroneamente chiamato stelle cadenti ma anche poeticamente lacrime di San Lorenzo, considerato evocativo dei carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato.
Ma entrando dall'ingresso principale della cattedrale a sinistra, una cappella custodisce la reliquia del presunto Santo Anello della Vergine Maria, una pietra verde di calcedonio od onice che venne presa furtivamente a Chiusi dal frate tedesco Winter di Magonza, e donata al vescovo di Perugia nel 1473. Il prezioso monile è racchiuso nel Reliquario del Sant'Anello, considerato tra i capolavori dell'arte orafa del Rinascimento italiano. La cappella è protetta da una cancellata in ferro battuto del 1496-1511. La reliquia, viene esposta al pubblico due volte all'anno, in settembre e luglio con l'apertura di ben quattordici serrature . Sulla pietra del parapetto della cancellata è incisa la scritta:
HAC SACER INTACTAE MATRIS SITUS ANNULUS AEDE QUI DEDIT EST CUSTOS MUNERIS ILLE SUI.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Inno a "Maria SS. delle Grondici" - Gallina
Madonna delle Grazie (in latino Mater Gratiarum) è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, la madre di Gesù, nel culto liturgico e nella pietà popolare. Regina di tutte le Grazie, è Colei che, intercedendo per noi presso Dio, fa sì che Egli ci conceda qualsiasi grazia: nella teologia cattolica si ritiene che nulla Dio neghi alla Santissima Vergine. Tale titolo nasce dall'episodio biblico noto come "Nozze di Cana": è Maria che spinge Gesù a compiere il miracolo, e sprona i servi dicendo loro: "fate quello che Lui vi dirà".
Da Tavernelle, luogo a noi caro dove portiamo spesso il nostro contributo canoro, per una strada che attraversa il Nestòre, si arriva al Santuario della Madonna delle Grondici, edificato sulla fine del Trecento in onore della Madonna delle Grazie. L’appellativo “Grondici” dato al Santuario, deriva da “suggrunda”: gronda o tettoia che i Romani indicavano come sepolcro dei bambini minori di 40 giorni di vita. Questo santuario era connesso a questa funzione di sepoltura e per questo chiamato “à répit”, cioè del respiro, dove venivano portati i bambini morti senza battesimo, per ottenere una resurrezione temporanea onde amministrare loro il sacramento. Secondo la teologia medioevale, i bambini morti senza battesimo erano destinati al limbo e non avevano diritto ad essere sepolti in un luogo consacrato, ma i loro corpicini erano deposti a fianco della casa natale, appunto “sub grunda”; nel 1495 un eremita di nome fra Matteo fece dipingere il quadro con il racconto del miracolo che ha originato la fondazione del Santuario, eretto a seguito della resurrezione tangibile di un bambino.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020