I Cieli Immensi - Marcello
Benedetto Giacomo Marcello (Venezia, 24 luglio 1686 – Brescia, 24 luglio 1739) è stato un compositore, poeta, scrittore, avvocato, magistrato e insegnante italiano. A lui è dedicato il Conservatorio di Venezia; il suo sepolcro si trova nella chiesa di San Giuseppe di Brescia, luogo di sepoltura per eccellenza delle personalità bresciane in campo musicale.
I cieli immensi narrano.. è inserito nei 50 salmi di Davide che il compositore ha composto in 5 volumi con l'accompagnamento d'organo o pianoforte; tale salmo (XVIII°) è diviso musicalmente in più parti dove questo brano ne riassume la prima parte: «I cieli immensi narrano», Allegro «Al dì che nasce», Andante «Non havvi popolo», Allegro «Per magnifica tenda», Moderato «Non v’è mare», Allegro
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- Data di creazione 29 Aprile 2024
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2024
Gloria A Te, Cristo Gesù - Lécont
Il Grande Giubileo del 2000 è stato un evento nella Chiesa cattolica; come altri precedenti anni di Giubileo, è stata una celebrazione della pietà di Dio e del perdono dei peccati. La maggiore innovazione in questo Giubileo è stata l'aggiunta di molti Giubilei particolari per vari gruppi di persone ed è stato celebrato simultaneamente a Roma, in Terra Santa e in molte altre parti del mondo. L'inno ufficiale è stato questo brano strofico con ritornello.
Rit: Gloria a te, Cristo Gesù, oggi e sempre tu regnerai! Gloria a te! Presto verrai: sei speranza solo tu!
Sia lode a te! Cristo Signore, offri perdono, chiedi giustizia: l'anno di grazia apre le porte. Solo in te pace e unità. Amen! Alleluia!
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Inno Alla "Madonna Delle Grazie" - Pascucci
La Madonna delle Grazie è venerata nella Cattedrale di Perugia, edificata in onore di San Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma, dove venne martirizzato nel 258 durante la persecuzione voluta dall'imperatore romano Valeriano nel 257. La Chiesa cattolica lo venera come santo. e Perugia lo riconosce come patrono. La notte di san Lorenzo (10 agosto) è tradizionalmente associata al passaggio dello sciame meteorico delle Perseidi, fenomeno popolarmente ed erroneamente chiamato stelle cadenti ma anche poeticamente lacrime di San Lorenzo, considerato evocativo dei carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato.
Ma entrando dall'ingresso principale della cattedrale a sinistra, una cappella custodisce la reliquia del presunto Santo Anello della Vergine Maria, una pietra verde di calcedonio od onice che venne presa furtivamente a Chiusi dal frate tedesco Winter di Magonza, e donata al vescovo di Perugia nel 1473. Il prezioso monile è racchiuso nel Reliquario del Sant'Anello, considerato tra i capolavori dell'arte orafa del Rinascimento italiano. La cappella è protetta da una cancellata in ferro battuto del 1496-1511. La reliquia, viene esposta al pubblico due volte all'anno, in settembre e luglio con l'apertura di ben quattordici serrature . Sulla pietra del parapetto della cancellata è incisa la scritta:
HAC SACER INTACTAE MATRIS SITUS ANNULUS AEDE QUI DEDIT EST CUSTOS MUNERIS ILLE SUI.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Inno a "Maria SS. delle Grondici" - Gallina
Madonna delle Grazie (in latino Mater Gratiarum) è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, la madre di Gesù, nel culto liturgico e nella pietà popolare. Regina di tutte le Grazie, è Colei che, intercedendo per noi presso Dio, fa sì che Egli ci conceda qualsiasi grazia: nella teologia cattolica si ritiene che nulla Dio neghi alla Santissima Vergine. Tale titolo nasce dall'episodio biblico noto come "Nozze di Cana": è Maria che spinge Gesù a compiere il miracolo, e sprona i servi dicendo loro: "fate quello che Lui vi dirà".
Da Tavernelle, luogo a noi caro dove portiamo spesso il nostro contributo canoro, per una strada che attraversa il Nestòre, si arriva al Santuario della Madonna delle Grondici, edificato sulla fine del Trecento in onore della Madonna delle Grazie. L’appellativo “Grondici” dato al Santuario, deriva da “suggrunda”: gronda o tettoia che i Romani indicavano come sepolcro dei bambini minori di 40 giorni di vita. Questo santuario era connesso a questa funzione di sepoltura e per questo chiamato “à répit”, cioè del respiro, dove venivano portati i bambini morti senza battesimo, per ottenere una resurrezione temporanea onde amministrare loro il sacramento. Secondo la teologia medioevale, i bambini morti senza battesimo erano destinati al limbo e non avevano diritto ad essere sepolti in un luogo consacrato, ma i loro corpicini erano deposti a fianco della casa natale, appunto “sub grunda”; nel 1495 un eremita di nome fra Matteo fece dipingere il quadro con il racconto del miracolo che ha originato la fondazione del Santuario, eretto a seguito della resurrezione tangibile di un bambino.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Inno a "San Costanzo" - Spingola
Costanzo di Perugia (... – Foligno, 170 circa) è stato il primo vescovo di Perugia, martirizzato al tempo delle persecuzioni dell'imperatore Marco Aurelio nei confronti dei cristiani. Viene venerato come santo della Chiesa cattolica che lo ricorda il 29 gennaio. Secondo la tradizione, durante la persecuzione di Marco Aurelio, fu condotto per mano di alcuni soldati davanti al console Lucio e barbaramente flagellato, quindi immerso nell'acqua bollente, da dove uscì miracolosamente illeso. Ricondotto in carcere, convertì i suoi custodi, che lo aiutarono a fuggire. Rifugiatosi a casa di Anastasio, cristiano, fu con questo di nuovo arrestato e decapitato nella città di Foligno. Tutte le redazioni della Passio affermano che il corpo del santo, dopo il martirio, fu portato a Perugia e sepolto non lontano dalla città in un luogo detto Areola fuori Porta S. Pietro, dove venne costruita la prima cattedrale di Perugia. In questo medesimo luogo fu eretta l'attuale chiesa di San Costanzo consacrata, secondo un'iscrizione esistente nell'antico altare, nel 1205 dal vescovo di Perugia, Viviano.
Tradizione vuole che ogni anno, durante la festa di San Costanzo, le ragazze nubili vadano nella chiesa di San Costanzo per chiedere se si sposeranno entro l'anno: la leggenda dice che, se guardando il gioco di luci riflesse sull'immagine del santo si ha l'impressione che san Costanzo ha fatto l'occhiolino, significa che le nozze ci saranno, altrimenti, per consolazione, il fidanzato regalerà alla ragazza il tipico dolce, il "Torcolo di San Costanzo". Per tradizione medievale, "l'occhiolino" può solo essere visto da ragazze nubili vergini.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Inno a "San Giuseppe" - Magri
San Giuseppe secondo il Nuovo Testamento è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù; è definito come uomo giusto. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa, fu dichiarato patrono della Chiesa cattolica dal beato Pio IX l'8 dicembre 1870. San Giuseppe, Maria e Gesù bambino sono anche collettivamente riconosciuti come la Sacra Famiglia. La Chiesa cattolica ricorda san Giuseppe il 19 marzo con una solennità a lui intitolata; se il 19 marzo ricorre di domenica, la festa è spostata al giorno seguente; inoltre, negli anni in cui il 19 marzo cade nella Settimana santa, la celebrazione è anticipata al sabato prima della domenica delle Palme (per esempio, nel 2008 la solennità è stata celebrata il 15 marzo). Nelle società consumistiche, al 19 marzo si associa la "festa di tutti i papà".
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Inno a "Santa Leonì" - Spingola
Léonie Aviat, in religione suor Francesca di Sales (Sézanne, 16 settembre 1844 – Perugia, 10 gennaio 1914), fu una religiosa francese, fondatrice della congregazione delle Suore Oblate di San Francesco di Sales: è stata proclamata santa da papa Giovanni Paolo II nel 2001. Nata da un'agiata famiglia in una cittadina della Champagne, venne educata presso il monastero delle Visitandine di Troyes, i suoi superiori la indirizzarono verso l'"Opera San Francesco di Sales", una sorta di casa-famiglia per assistere materialmente e spiritualmente le giovani operaie che lavoravano a Troyes, all'epoca famosissimo centro tessile. Nel 1871 emise, con le sue compagne, i voti perpetui, dando ufficialmente vita alla congregazione delle Suore Oblate di San Francesco di Sales. Madre Aviat ne fu la prima superiora generale. Le Oblate aprirono pensionati e scuole in numerose parrocchie e presto iniziarono a dedicarsi alle missioni.
Il Martirologio Romano indica per la sua memoria la data del 10 gennaio; per noi è una santa particolare in quanto operò nell'ultimo periodo della sua vita nella nostra città dove si spense nel 1914.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Inno a "Santa Cecilia" - Iriti
Santa Cecilia (Roma, II secolo – Roma, III secolo) è stata una nobile romana che, confidato allo sposo Valeriano il suo voto di castità, si convertì al cristianesimo e nella prima notte di nozze ricevette il Battesimo per mano del Pontefice Urbano I. Il suo culto è molto popolare poiché Cecilia è la patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti in quanto si narra che il giorno delle nozze nella casa di Cecilia risuonassero organi e lieti canti ai quali la vergine, accompagnandosi, cantava nel suo cuore: “conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa”. Viene ricordata il 22 novembre da cattolici e ortodossi. Esclusa la Vergine Maria, è una delle sole sette sante ad essere ricordate per nome nel Canone della Messa.
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- Data di creazione 13 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 13 Giugno 2020
Spero Perché Credo La Chiesa - Venturi
Inno del sinodo diocesano 2006/2008 dell'Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, trascritto da don Gualtiero Sigismondi, autore di un libro così intitolato, una presentazione dell'ordito ecclesiologico della trama pastorale del compianto Mons. Cesare Pagani (1921-1988), offrendo così ai posteri la ricchezza della sua personalità, "nuovi segni di vita, nuovi richiami di testimonianza e di impegno nella Chiesa".
Prendi il largo, popolo del Signore, solca il vasto mare del mondo, segui la rotta tracciata dal Maestro, spiega la vela al vento dello Spirito, entrerai nel porto del Regno...
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- Data di creazione 2 Giugno 2020
- Ultimo aggiornamento 2 Giugno 2020
Inno a "Sant'Antonio" - Stella
In occasione del VII° centenario della morte di S. Antonio, il “Si quaeris” fu reso più popolare attraverso il canto “O dei miracoli” dei Padri Lorenzo Colaiacomo e Domenico Stella. Canto processionale, è eseguito nella Basilica del Santo in varie occasioni e questa volta, in contrasto con i precedenti inni dedicati al Santo, il ritornello presenta il nome di Sant’Antonio.
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- Data di creazione 23 Maggio 2020
- Ultimo aggiornamento 24 Maggio 2020